A voi lettori di Unanessunacentomila la possibilità di esprimere la vostra opinione.
Quale ritenete sia la definizione più adatta alla figura del Fashion blogger?
Una, nessuna o centomila ?
Unanessunacentomila rappresenta in modo emblematico la figura del fashion blogger, o meglio, le molteplici identità che vengono narrate nel suo diario virtuale.
Attraverso i numerosi e diversi outfit, raccontano tante sfaccettature della loro personalità, quasi come metamorfosi: una nessuna che ambisce a diventare una mostrandosi come centomila.
Il significato di UNC allude anche al comportamento sociale insito nella figura del follower e in tutti coloro che seguono le orme dei fashion bloggers.
In questi si riconosce la spasmodica ricerca di distinzione, l’affermazione dell’individualità, ma al contempo il bisogno e la necessità di sentirsi appartenenti ad un gruppo, ad una cerchia sociale, cadendo nell’omologazione e di conseguenza perdendo la propria personalità.
Il sogno di essere una, il bisogno di essere tra le centomila, finendo per fare della propria identità e personalità nessuna.
Dopo tante considerazioni sul fenomeno dei Fashion blog è arrivato il momento di chiedersi: cosa ci aspetta il domani?
E’ indubbio che l’attività dei fashion bloggers abbia provocato cambiamenti e una rivoluzione all’interno degli ambienti vicini al mondo della moda. Il marketing, le aziende, l’editoria, i social, il pubblico stesso, sono stati toccati dall’affermarsi di questi spazi web.
Nella blogosfera esistono tantissime categorie di blog, eppure quella di cui si è parlato sembra aver attirato su di sè tutta l’attenzione dei media e del pubblico, ricevendo molta più visibilità rispetto all’enorme proposta presente in rete.
Come è stato detto nelloSpeciale Instagram, oggi l’immagine ha il primato e la supremazia sulla parola e sui contenuti; forse è proprio questa la ragione che ha determinato il successo dei Fashion blog.
Ma l’innovazione e la trasgressione di cui sono veicoli per quanto permarrà? Sarà sufficiente affidarsi all’immagine per mantenere la popolarità guadagnata? Avranno ancora qualcosa da dire?
I fashion blog sono nati con creatività, si sono imposti come innovatori, stanno diventando convenzionali.
Il precipizio è prossimo, poichè non è facile non cadere nel banale, nel già visto, nel convenzionale; ma l’impressione, sebbene esistano eccezioni, è proprio questa.
Ci dimenticheremo presto di loro o sarà proprio il fashion system a salvarli dalla tempesta, legittimandoli come propri rappresentanti?
I fashion blog, una volta approdati nella società, nei settori commerciali e guadagnata l’attenzione internazionale, hanno inevitabilmente catturato l’interesse di alcune celebrities.
In un momento critico per la televisione italiana, laddove il mezzo che le ha consacrate celebrità, non dà più sufficiente spazio e visibilità e la fama rischia di finire nell’abisso, il web rappresenta l’ultima spiaggia o il luogo della rinascita.
La rete accoglie tutti senza distinzioni e i blog rappresentano infinite possibilità di espressione, comunicazione e soprattutto condivisione.
Dive della tv, vip più o meno note, ex veline, modelle e altre celebrities italiane hanno colto le potenzialità di internet e dei blog e in essi hanno visto l’occasione di mantenere saldo il loro status di Very Important Person. Continua a leggere →
Instagram è il social che, negli ultimi tempi, sta vedendo una rapida crescita del proprio utilizzo nei giovani e non solo.
Si tratta di un social network pensato ad hoc per gli smartphone, grazie al quale è possibile condividere foto e brevi video, accompagnati da commenti e hashtag.
L’utente, una volta avvenuta la registrazione, crea un profilo che potrà arricchire quotidianamente di immagini e fotografie, scattate con il proprio cellulare, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.
Le foto potranno essere commentate e apprezzate con un like dai seguaci, qualora l’utente abbia scelto di creare un profilo privato, da chiunque in caso di profilo pubblico.
I ruoli interpretati dall’utente all’interno del social seguono la stessa logica di quelli esistenti su Twitter: seguace e al contempo seguito.
Da questo social network, in cui imperano le immagini, emerge la voglia di raccontarsi delle persone, di mostrarsi all’altro e di narrarsi quotidianamente anche di fronte a chi non ci conosce. Continua a leggere →
Non vi siete ancora chiesti quali sono i requisiti per diventare una fashion blogger ?
Non vi siete domandati quali qualità contraddistinguono coloro che hanno raggiunto popolarità e successo in questa attività ?
In tanti hanno già tentato di stilare elenchi di regole, dritte e consigli utili a chiunque, alle prime armi, voglia entrare in questo mondo.
Navigando in rete, ho trovato opinioni sull’argomento in qualsiasi forma: articoli satireggianti, post, interviste, dibattiti, fino ad un e-book scritto da un consulente di immagine.
Fino a qualche anno fa il fashion blogging, in Italia, stava compiendo i suoi primi passi, eppure in pochissimo tempo ha raggiunto numeri degni di considerazione e molte ragazze si sono cimentate in questa avventura così da dare il via ad una vera e propria competizione.
Il fashion system è quasi saturo di queste figure, sebbene siano di così recente comparsa, ma in molte ragazze e ragazzi non si è ancora spento il desiderio di far breccia e vincere la concorrenza.
Unanessuacentomila in questo post proverà, dopo aver vagliato con attenzione ciò che viene proposto in rete, a riassumere i suggerimenti più appropriati e utili per chi volesse intraprendere questa strada e raggiungere il successo.
Da quando le strade sono diventate le nuove passerelle, da quando i social network hanno conquistato un’autorevolezza pari ad altri mezzi di comunicazione, da quando sul mercato hanno fatto breccia i blogger, non solo è cambiato l’approccio verso la moda ma anche il modo di comunicarla.
Comunicare la moda è stato per anni privilegio ed esclusiva delle riviste cartacee del settore, vere e proprie istituzioni per il fashion system.
Tra gli addetti ai lavori vi erano soltanto persone con un valido background culturale di moda e, senza tali requisiti era impossibile avvicinarsi al front row delle settimane della moda.
Oggi, seduti tra le prime file delle sfilate, troviamo i fashion blogger, gli autori di web magazine e non più soltanto giornalisti e celebrity.
In questa seconda video-inchiesta voglio farvi ascoltare il parere di Luca, un giovane ragazzo di 25 anni che, nel febbraio del 2012, ha aperto a Milano un negozio di abbigliamento, appunto Blackout Shop.
In poco tempo ha avuto molto successo, anche grazie alla presenza di un profilo del negozio su Instagram, il social network al quale, come abbiamo visto nei precedenti post, anche i fashion blogger devono la loro fortuna.
Scegliere Instagram come canale pubblicitario è oggi una strategia efficace e vincente, soprattutto quando il target è rappresentato dai giovani. Luca ci spiegherà in che modo ha utilizzato questo mezzo di comunicazione e quale contributo ha dato alla sua attività.
Ma il segreto di Blackout, come ascolteremo nella video-inchiesta, risiede anche nell’aver scelto di vendere alcuni marchi di abbigliamento emergenti, indossati e sponsorizzati dalle più famose fashion blogger.
Dopo aver ascoltato svariati pareri sul fenomeno dei fashion blog, con questa intervista conosceremo l’opinione di chi effettivamente può rendersi conto di quanta influenza esercitino i blogger sul gusto dei consumatori e scopriremo in che modo il settore della moda, visto dagli occhi di un negoziante, sta cambiando.
Il titolo del post è la domanda con la quale ci siamo lasciati martedì scorso, mentre vi parlavo delle collaborazioni tra brand e fashion blogger.
Abbiamo visto quanto questi rapporti siano fruttiferi per entrambe le parti : i brand, anche i meno conosciuti, hanno la garanzia di ottenere una grande visibilità, diretta al consumatore finale, e dalla loro, le fashion blogger accrescono la popolarità e consolidano il loro ruolo di opinion leaders.
Se torniamo alla definizione originaria di blog e se pensiamo ai propositi di cui si fa carico, in questo caso, un blog di moda e lifestyle, è naturale che nascano delle perplessità.
Possiamo ancora considerare questi spazi web come diari personali in cui esprimere liberamente creatività e avanzare consigli ?
C’è ancora traccia della creatività personale dell’autore del blog o questi spazi sono stati completamente contaminati da interessi commerciali e di profitto ?
E’ lecito farsi queste domande poiché tante volte ci si trova di fronte a fashion blog intasati da banner pubblicitari e ricolmi di post in cui vengono chiaramente sponsorizzati alcuni prodotti.
Diventa difficile scindere i consigli sinceri, le proposte spontanee, dalle forzature pubblicitarie mascherate sotto forma di scelte compiute dalla fashion blogger.
Fino a che punto le autrici di questi spazi web proteggono la trasparenza dei contenuti che pubblicano e rispettano le intenzioni iniziali di un fashion blog?
Ormai, la maggior parte delle blogger affermate ha alle spalle un team di collaboratori che si adoperano per la gestione del blog: agenti, fotografi, consulenti informatici, grafici e ghostwriters.
E’ nato un vero e proprio business e, come era stato detto nel precedente post, una nuova professione.
Al momento sul tema possono essere solo espresse opinioni e sicuramente non si può fare una generalizzazione su tutta l’ampiezza del fenomeno.
Ci sono ancora, infatti, ragazze, emergenti nel campo, che intraprendono la strada del fashion blogging motivate da una forte passione per la moda, dotate di estro creativo e il cui fine non è (ancora) il guadagno.
Oggi sarete proprio voi, lettori di Unanessunacentomila, a dare il vostro parere riguardo il fenomeno dei fashion blog e le tematiche trattate fino ad ora.
Tanti temi, approfonditi attraverso un’inchiesta realizzata su un pubblico misto, dalle differenti professioni, di diverse età e con punti di vista contrastanti e molto interessanti.